Ultima tappa dopo 4500km effettuati in bus, eccoci ai tropici!
Cairns è una piccola cittadina che rappresenta il capolinea del 90% dei viaggi lungo la East Coast effettuati dai backpackers: in sostanza, ci si ritrova tutti qui.
E' inoltre il miglior unto di partenza per esplorare la Grande Barriera Corallina (ad est) o la foresta pluviale (a nord).
Decidiamo di sfruttare entrambe le opportunità e, dopo una notte insonne in ostello passata a bestemmiare dietro a una coppia particolarmente infoiata e rumorosa, partiamo per un tour della Daintree Forest.
Per prima cosa ci aspetta una breve crociera sul Daintree River per vedere i coccodrilli che abitano queste acque, poi una bella passeggiata a Mission Beach ed una camminata attraverso la foresta pluviale tra mangrovie, felci giganti e torrenti.
Una giornata bella e faticosa, ma a Cairns, come dice un motto di qui, “To sleep is not an option”: Cairns è carina, ordinata, non ha una bella spiaggia ma ha un complesso artificiale chiamato Lagoon con una piscina stupenda e gigantesca, che di certo non fa rimpiangere la mancanza di un lido vero e proprio.
Ma la peculiarità di Cairns è il fatto che qui ogni sera è sabato sera. Anche nei giorni più insulsi della settimana frotte di giovani affollano almeno un paio dei locali più celebri (segnalo qui Gilligan's e Woolshed) per ubriacarsi usufruendo dei mille "Happy Hours" e far festa fino all'alba. Ci s può facilmente dimenticare di che giorno della settimana sia, tanto l'afflusso rimane costantemente altissimo.
Cosa molto bella dei discopub australiani è che la gente ti attacca bottone con una facilità disarmante. Se un ragazzo è lì da solo, con una birra in mano, non si fa il minimo scrupolo a venire ad attaccarti bottone e si finisce spesso a passare la serata a ciacolare.
E' così che conosciamo Joe, strambo trentenne di Surfer Paradise che vive di surf e divertimenti. Quando ti vedi arrivare uno così, temi sempre che voglia insidiare il tuo innocente lato-b, invece qui è una cosa del tutto normale fare quattro chiacchiere con sconosciuti. In più la sua ossessione per i davanzali delle bariste (invero notevoli) ci offriva quella piccola rassicurazione in più per continuare la divertente conversazione senza altri patemi.
Ovviamente oltre al buon Joe in questi locali si incontrano anche “persone” più interessanti ed affascinanti, specie le ragazze che, col loro "effervescente" modus vivendi, rimpiangero' amaramente una volta in Italia. Ci siamo divertiti un sacco ogni sera.
Seconda gita: saliamo sullo yatch più lussuoso di Cairns (che riusciamo a permetterci solo con una sorta di offerta last minute) e partiamo alla volta della Grande Barriera Corallina e di Upolu Cay, una lingua di sabbia in mezzo all'oceano lunga 30 metri circondata da fondali spettacolari. L'immersione è magica: i fondali sono degni del più spettacolare dei documentari, i pesci son coloratissimi e dalle forme più assurde: trattasi probabilmente del momento più elevato dell'intera vacanza.
Dopo un pasto luculliano torniamo in acqua. Mi tuffo con dei gamberi in mano e vengo circondato da enormi esemplari di batfish che impazziscono attorno a me. Alla fine li imbocco cercando di scattare nel contempo delle buone foto.
Anche lì, avere questi pescioni che ti nuotano attorno entrando a contatto più volte senza timore, è una sensazione magnifica.
E' davvero frustrante cercar di descrivere quanto visto, non rende nemmeno l'1% delle sensazioni provate, perciò prima di morire non fate i pigri, comprate un biglietto aereo ed immergetevi nella G.B.R. (Great Barrier Reef, come la chiamano qui).
Nell'ultima sera insieme io e il prode Stefano decidiamo di condividere un'ultima esperienza esotica ed andiamo in ristorante a mangiare coccodrillo.
La carne è bianca, alla vista è simile al pollo, mentre il gusto è davvero leggerissimo e dolciastro. Mi è piaciuta, ma non c'è gara con la ben più gustosa carne di canguro o di emù (consumate nel medesimo pasto).
Così il giorno dopo Stefano mi lascia per andare a Sydney al WYD.
Devo dire che son contento di aver condiviso quest'esperienza con lui. Pensavo che sarei diventato insofferente, alla lunga, nei confronti di un qualunque compagno di viaggio. Invece, essendo simili in molte cose, siamo riusciti a decidere, organizzare e vivere tutto senza il minimo screzio.
Ah, a proposito, sotto questo post trovate quello sulla crociera alle Whitunsays, li ho postati insieme, percio', se vorrete, buona continuazione di lettura.
Quanto a me, dopo la partenza di Stefano resto un ultimo giorno a Cairns, sotto la pioggia battente, così decido di fare l'ultima mattata di questo strambo viaggio.
Quale? A presto...